15 Feb L’agency nella genitorialità: come affrontare il rapporto genitori-figli
Come si manifesta l’agency del genitore nei confronti del proprio figlio?
Secondo il meccanismo automatico dell’agency, il genitore tende a mettere da parte sé stesso ed i propri bisogni per soddisfare le esigenze del figlio, al fine di ottenere da lui affetto, stima e rispetto.
È una strategia comportamentale che tutti noi manifestiamo a livello inconscio e che per molti aspetti potrebbe nascondersi sotto il “falso” volto dell’amore disinteressato e genuino.
Sebbene nella maggior parte dei casi l’agency continui ad agire silenziosamente, condizionando così immancabilmente il rapporto con i figli e con chi ci circonda, essa si svela ogniqualvolta il nostro stato emotivo viene coinvolto e colpito da specifiche circostanze della vita relazionale, tali da risvegliare bruscamente in noi una reazione irrazionale che ci costringe ad uscire necessariamente allo scoperto e ad evadere dal nostro “essere in agency”.
In tutte le situazioni in cui i figli tradiscono le nostre aspettative e in cui non rispondono ai nostri gesti e comportamenti come noi avremmo tanto desiderato, l’agency si manifesta con prepotente chiarezza, rivelando che le nostre azioni altro non sono che il frutto di una segreta speranza ed attesa di ricevere a nostra volta “qualcosa”, sia in termini emozionali che fisici.
Ma allora come può un genitore uscire dall’agency e comportarsi con i figli in totale e “sincera” trasparenza con il proprio sé? È davvero possibile imparare ad agire ed esprimere la propria vera identità anche nei confronti di coloro che più amiamo?
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